ASSEGNAMENTO >> 19. Leggi “Assistenza per le Persone in Stato d’Incoscienza”

ASSISTENZA PER LE PERSONE IN STATO D’INCOSCIENZA

Una persona che si trova in stato d’incoscienza, o persino in uno stato di coma prolungato, può essere aiutata con un procedimento chiamato Assistenza per le Persone in Stato d’Incoscienza. Grazie ad essa è possibile aiutare la persona ad entrare in comunicazione con voi e con l’ambiente circostante, riportandola dall’incoscienza alla vita e alla vitalità. È un’assistenza facile da imparare e da fare.

Teoria

La teoria dei procedimenti di assistenza e della loro riuscita comprende tre fattori. Il primo fattore è rappresentato dal controllo e dalla direzione dell’attenzione. Il secondo è l’ubicazione. Il terzo è il tempo. La persona ferita o ammalata continua a restare nello stato in cui si trova a causa delle difficoltà legate ad ognuno di questi tre fattori. Non ha il controllo della propria attenzione, con il pensiero è localizzata da un’altra parte e non è nel tempo presente. È nel passato. La difficoltà, per chi voglia aiutare una persona con un procedimento di assistenza, sta nel riuscire a controllarne l’attenzione e a riportarla qui e nel tempo presente. Facendo toccare alla persona inconscia oggetti a lei vicini, quali il cuscino, il pavimento o il corpo (senza danneggiare una parte del corpo ferita), la si può aiutare a riprendere il controllo della propria attenzione e a ritornare nel presente. Nonostante sia un procedimento leggero come una piuma, può andare molto a fondo.

Procedura

1. Prendete delicatamente la mano della persona nella vostra e ditele: “Sto per assisterti affinché ti riprenda”.

2. Pronunciate il comando: “Senti il _____ (oggetto).” Spostate delicatamente la mano della persona, premetela contro l’oggetto e datele un brevissimo periodo di tempo per sentire l’oggetto. Usate oggetti quali il copriletto, il cuscino, il letto, ecc. Non dovete aspettare una risposta, dovete soltanto concedere alla persona un momento per sentire l’oggetto. (Non fate l’errore di credere che le persone “inconsce” non si rendano conto o che non siano più capaci di pensare. Raramente un thetan è incosciente, qualsiasi cosa il corpo stia o meno facendo.)

3. Dite qualcosa per fare intendere alla persona che avete capito.

4. Date all’assistito il comando successivo e spostate la sua mano fino a fargli toccare un altro oggetto.

Esempio:

“Senti questo copriletto.”

(La persona che presta l’assistenza colloca la mano della persona inconscia sul copriletto.)

(Pausa.)

“Grazie.”

“Senti questo cuscino.”

(La persona che presta l’assistenza prende la mano della persona e la colloca sul cuscino.)

(Pausa.)

“Grazie.”

E così via.

5. Continuate a portare la sua mano su altri oggetti, dando i comandi e ringraziandola.

6. Quando la persona ha riacquistato conoscenza, terminate quanto state facendo con le parole: “Fine dell’assistenza”.

Se state assistendo una persona in stato di coma, potrebbero volerci più sedute prima che riacquisti conoscenza. In questi casi, terminate la seduta quando notate un cenno di miglioramento nella condizione della persona. Ci sono vari indicatori che mostreranno che è stato ottenuto un miglioramento: respirazione più calma; il tono cutaneo migliore o, semplicemente, aspetto migliore o più rilassato rispetto a quando avete iniziato la seduta. Fate molta attenzione a questi indicatori. Mostrano che vi sono dei progressi. Quando notate un miglioramento in una persona in stato di coma, terminate dicendo: “Fine per oggi”, e fatele sapere quando tornerete da lei per la seduta successiva.

Sistema di segnali con le mani

Far sì che la persona in stato di incoscienza tocchi le cose a lei vicine come un cuscino, una coperta o il suo stesso corpo, può aiutare a controllare la sua attenzione e a portarla nel presente, ridonandole vita e vitalità.

Per fare delle domande a una persona in stato d’incoscienza e ottenere in risposta un “sì” o un “no”, si può stabilire un sistema di segnali. Il sistema è semplice: dolcemente prendete la mano della persona e ponetela nella vostra, così che possa stringervela. Ditele: “Puoi rispondermi stringendo la mia mano una volta per dire ‘sì’ e due volte per dire ‘no’”. Per verificare se vi sono dei miglioramenti, poi, potete porle semplici domande: “Mi senti?”, oppure “Sai dove ti trovi?”. Di solito la persona risponderà, seppur flebilmente, anche se si trova in stato di incoscienza. Se non ottenete risposta, o se la risposta è negativa, continuate la seduta di assistenza.

Questo sistema di segnali è particolarmente utile quando si assistono persone in coma. Se, ad esempio, durante un procedimento di assistenza notate un cambiamento – le palpebre vibrano o si contraggono leggermente – a quel punto il sistema può essere usato per chiedere alla persona: “Ti senti meglio?” oppure “Sai dove ti trovi?” Se capite che c’è stato un miglioramento, terminate la seduta. In caso contrario, continuate sino a che la persona non ha un miglioramento.

Questo sistema può anche essere impiegato per iniziare una seduta di assistenza con una persona in coma alla quale state già dando regolari sedute di assistenza. All’inizio di ogni seduta potete utilizzare il sistema di segnali con la mano e chiedere alla persona: “Stai un po’ meglio oggi?”, oppure: “Stai meglio dell’ultima volta in cui sono venuto a farti visita?” Qualsiasi sia la risposta (tranne il caso in cui la persona torni all’istante in uno stato di conoscenza), continuate il procedimento di Assistenza per Persone in Stato d’Incoscienza fino a che, in una seduta, non ottenete un miglioramento.

Prima di poter iniziare, potrebbe essere necessario fare in modo che l’ambiente in cui si trova la persona sia sotto controllo. Se, ad esempio, siete in un ospedale, dovrete assicurarvi che lo staff medico non v’interrompa mentre fate il procedimento di assistenza.

Il procedimento di assistenza è considerato concluso quando la persona riacquista conoscenza. Ciò può avvenire abbastanza rapidamente, mentre altre volte può richiedere numerose sedute. Il vostro compito è quello di perseverare, facendo in modo che ogni seduta porti a un miglioramento. Quando la persona riacquista conoscenza, il procedimento di assistenza è terminato, ma dovrete ancora occuparvi di lei: potete passare ad altri procedimenti di assistenza e al processing.

Questo semplice procedimento di assistenza può ridare vita e vitalità a una persona in stato d’incoscienza. Se fatto correttamente, il risultato può essere una magia mai vista prima!

il tempo che si svolge adesso e che diventa rapidamente passato con la stessa rapidità con cui lo si osserva. Si tratta di un termine usato genericamente per l’ambiente che esiste al momento.

la persona stessa, non il suo corpo o il suo nome, o l’universo fisico, o la sua mente, o qualsiasi altra cosa. L’entità che è consapevole di essere consapevole; l’identità, che è l’individuo. La parola thetan è stata coniata per eliminare ogni eventuale confusione che precedenti concetti, privi di valore, avrebbero potuto generare. Deriva dalla lettera dell’alfabeto greco theta, che gli antichi greci usavano per rappresentare il pensiero o forse lo spirito, alla quale è stata aggiunta una n per farne un sostantivo, così come oggi si usa fare nella nomenclatura ingegneristica inglese per creare parole.

una forma speciale di consulenza personale, esclusiva di Scientology, che aiuta una persona a osservare la propria esistenza e che migliora la sua capacità di affrontare ciò che egli è e l’ambiente in cui vive. Il processing è un’attività precisa, interamente codificata, che segue procedure esatte.