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PIANI E PROGRAMMI

Ad ogni modo c’è molto da imparare sulle tecniche che s’impiegano per elaborare una pianificazione che consenta di realizzare i propri sogni. Uno stadio iniziale consiste nel capire i termini fondamentali relativi a questo soggetto. 

Un piano è una descrizione delle intenzioni generali a breve termine riguardo a ciò che si nota sia necessario in una determinata zona per occuparsi di essa. Un piano dovrebbe servire per rimediare alle circostanze non ottimali presenti in una determinata area, oppure per espandere tale area o per fermare od ostacolare ciò che si oppone all’espansione.

Per eseguire un piano bisogna suddividerlo nelle azioni specifiche che è necessario compiere per realizzare il suo intento. A tal fine si usano i programmi.

Un programma consiste di una serie di azioni che vengono compiute in sequenza per attuare un piano. Per scrivere un programma, bisogna prima avere un piano, anche se questo si trova solo nella mente di chi scrive il programma. Ogni singolo passo del programma è chiamato obiettivo.

Un programma è composto di obiettivi. Un obiettivo è un’azione che è necessario intraprendere per raggiungere un traguardo desiderato.

Gli obiettivi sono suddivisi su una scala di valori. Non tutti gli obiettivi, infatti, hanno lo stesso valore o la stessa importanza. Qui di seguito viene descritto ogni tipo di obiettivo. 

Obiettivo principale

Un obiettivo principale è l’aspirazione generale che si desidera venga intrapresa. È molto generico, come ad esempio “diventare una persona addestrata nell’uso di Scientology”. 

Altri esempi relativi ad altri settori potrebbero essere:

“Rendere operative tutte le macchine e le attrezzature della ditta.” 

“Acquistare, predisporre, approntare e utilizzare una proprietà e le attrezzature, a un costo ragionevolmente basso.”

“Fare in modo che i libri vengano distribuiti a catene di distribuzione, librerie e a chi acquista per corrispondenza.” 

Un obiettivo principale è il proposito generale.

Obiettivi primari:

Un obiettivo primario riguarda gli aspetti relativi all’organizzazione, al personale e alla comunicazione che devono essere mantenuti in funzione. Sono obiettivi “dati per scontati”, ma se venissero trascurati determinerebbero l’inattività.

Il primo è: QUALCUNO CHE SIA LÀ.

Poi: UNO SCOPO UTILE.

Poi: QUALCUNO CHE SI ASSUMA LA RESPONSABILITÀ PER L’AREA O AZIONE.

Poi: UNA FORMA DI ORGANIZZAZIONE BEN PIANIFICATA. 

Poi: UNA FORMA DI ORGANIZZAZIONE MANTENUTA O ISTITUITA DI NUOVO.

Poi: UN’ORGANIZZAZIONE OPERATIVA. 

Se questi obiettivi “convenuti” sono presenti, si può continuare; ma se questi obiettivi cessano di esistere o non vengono sostituiti, allora qualsiasi siano gli obiettivi stabiliti da questo momento in poi diventeranno instabili o falliranno completamente. 

Può darsi che si presenti continuamente la necessità di ristabilire uno o più di questi obiettivi “convenuti” MENTRE si cerca di mandare avanti gli altri obiettivi.

Ecco alcuni esempi di obiettivi primari: 

“Accettare il lavoro che viene assegnato.” 

“Leggere e capire il programma che si dovrà seguire.” 

“Qualcuno che sia lì” è un esempio di obiettivo primario.

Obiettivi vitali:

Un obiettivo vitale è una cosa che si deve fare per operare pienamente.

Bisogna analizzare sia l’area in cui si opera, sia i fattori, i materiali o l’organizzazione con cui si opera. 

In questo modo si trovano (a volte nel corso dell’attività) i fattori che ostacolano o minacciano il successo futuro. E si pianifica il superamento di quelli vitali sotto forma di obiettivi. 

Ecco alcuni esempi: 

“Esamina personalmente le circostanze da analizzare; non accettare rapporti fatti da altri.” 

“Non accettare ordini da nessuno che non sia il tuo diretto superiore.” 

“Non lasciare che la fornitura di libri nel paese sia scarsa quando è in corso la campagna che li promuove.” 

“Mantieni un comportamento molto etico e, così facendo, da’ il buon esempio.” 

Un obiettivo vitale deve essere in attuazione se si vuole operare con successo.

Obiettivi condizionali

Un obiettivo condizionale viene eseguito per ottenere dati o per stabilire se un progetto può essere realizzato, dove lo si può realizzare, ecc.

Si son viste persone lavorare per una vita intera allo scopo di “diventare ricche” o qualcosa del genere in modo da poter “girare il mondo”, ma non ci riescono mai. Altri stabiliscono “girare il mondo” come obiettivo, vi lavorano direttamente e lo realizzano. Esiste quindi un tipo di obiettivo conosciuto come obiettivo condizionale: “Se solo potessi ________ a quel punto potremmo ________ in modo da realizzare ________”. Questo va bene naturalmente, finché l’obiettivo non diventa irreale. 

Esiste una vasta serie di obiettivi condizionali che non contengono un SE. Sono obiettivi legittimi. In genere vengono espressi al futuro: “Faremo ________ e poi ________”.

A volte “cascano dal cielo” delle occasioni improvvise e bisogna coglierle al volo. Sono solo “colpi di fortuna”. Quando capitano, li si sfrutta e si ripianifica rapidamente. Se si conta sulla “fortuna” come soluzione, si opera su un terreno molto instabile. 

Un obiettivo condizionale valido potrebbe essere: 

“Andremo là a vedere se la zona presenta dei vantaggi.” 

Un obiettivo condizionale valido potrebbe essere: 

“Se si resta indietro con il lavoro di archiviazione, bisogna organizzare ogni giorno un breve periodo durante il quale tutti gli impiegati della ditta aiutino ad archiviare i documenti negli schedari giusti.” 

Essenzialmente, tutti gli obiettivi condizionali sono innanzi tutto delle azioni di raccolta dati; poi, se è tutto a posto, si passa all'azione vera e propria. 

Tutti gli obiettivi condizionali sono innanzitutto delle azioni di raccolta dati; poi, se tutto è a posto si passa all’azione vera e propria.

Obiettivi operativi:

Un obiettivo operativo stabilisce la direzione in cui procedere e la definisce. Normalmente comprende un tempo prestabilito entro il quale dev’essere ultimato per potersi coordinare con gli altri obiettivi.

A volte il tempo che viene fissato è “PRIMA”. Può darsi che il tempo “prima” del quale la cosa deve succedere, non sia indicato. Così si agisce in fretta e furia “tanto per essere sicuri...”.  

Esempi di obiettivi operativi potrebbero essere:

“Pubblicizzare i libri sulla rivista locale alla quale è abbonato il tipo di pubblico interessato a questi libri.” 

“Assumere manodopera locale per produrre mattoni per i muri.” 

“Scoprire il modo più economico per spedire alle filiali la circolare informativa della sede centrale.”

“Pulire i locali presidenziali.” 

“Mandare un corriere con la posta direttamente alla sede centrale.” 

Un obiettivo operativo stabilisce la direzione in cui procedere e la definisce.

Obiettivi di produzione

La determinazione delle quote da raggiungere, di solito in rapporto al tempo, è un obiettivo di produzione.

Ecco alcuni esempi di obiettivi di produzione:

“Accantonare entro giugno l’importo delle tasse scolastiche per l’anno prossimo.” 

“Rilegare 50.000 libri entro la fine del mese.” 

Dato che le statistiche sono il mezzo più semplice per misurare la produzione, una ditta o un’attività possono tendere a concentrarsi eccessivamente sull’OBIETTIVO DI PRODUZIONE, dimenticando di stabilire gli obiettivi condizionali, operativi o primari. In questi casi, la produzione rischia di crollare a causa della mancanza di pianificazione espressa in obiettivi di altro tipo. 

Se è l’unico tipo di obiettivo, la produzione può diventare così monopolizzante (sulla quale si viene a convergere tutta l’attenzione) che gli obiettivi condizionali, anche se sono stati stabiliti, vengono completamente trascurati e, di conseguenza, gli obiettivi operativi e quelli primari diventano molto irreali e le statistiche CALANO. 

BISOGNA ISPEZIONARE, SONDARE, RACCOGLIERE DATI, STABILIRE OBIETTIVI OPERATIVI E PRIMARI PRIMA DI POTER STABILIRE OBIETTIVI DI PRODUZIONE. 

Un fattore che causa frequentemente il calo delle statistiche di produzione è la perdita degli obiettivi primari. Questi spariscono e nessuno si accorge dell’influenza negativa che questo comporta sulla produzione. La produzione dipende dal mantenimento degli altri obiettivi antecedenti.

La determinazione delle quote da raggiungere, di solito in rapporto al tempo, è un obiettivo di produzione.

La prossima sezione fornisce un breve riassunto dei diversi tipi di obiettivo che costituiscono un programma.

Tipi di obiettivi

OBIETTIVI
PRINCIPALI:
La vasta ambizione generale, che può coprire un periodo di tempo lungo e non precisamente definito. Ad esempio: “Raggiungere una maggiore sicurezza” o “Ingrandire l’organizzazione fino a cinquanta dipendenti”.

OBIETTIVI PRIMARI
Gli obiettivi relativi all’organizzazione, al personale e alla comunicazione. Devono essere mantenuti in attuazione. Sono gli obiettivi relativi a terminali, linee di comunicazione, materiali e organigrammi. Esempio: “Nominare un responsabile che organizzi la cosa e stabilisca i restanti obiettivi primari”. Oppure: “Ripristinare il sistema di comunicazione originale che era stato abbandonato”.
OBIETTIVI VITALI
Quelli che, in base a un esame dell’area in cui si opera, devono essere eseguiti perché sia possibile operare.

OBIETTIVI
CONDIZIONALI
Quelli che propongono le VARIE POSSIBILITÀ, procurare informazioni o stabilire se un progetto può essere eseguito o meno, oppure dove e per chi.

OBIETTIVI
OPERATIVI
Quelli che preparano le direttive e le azioni oppure un programma di avvenimenti o una tabella di marcia.

OBIETTIVI
DI PRODUZIONE
Quelli che stabiliscono le quantità, come ad esempio le statistiche.

tutto ciò che viene usato o serve in una qualsiasi attività, impresa od operazione (si distingue dagli oggetti personali).